COME E PERCHE' INVESTIRE IN ECONOMIA REALE di Davide Rigonat
di Davide Rigonat | pubblicato il 28 gennaio 2021
INVESTIRE NELL'ECONOMIA REALE SENZA PASSARE DALLA BORSA
Come tutti i giovedì ci occupiamo di approfondire i temi legati agli investimenti in economia reale; nel corso degli ultimi mesi abbiamo settimanalmente analizzato le principali caratteristiche di alcuni strumenti finanziari legati al mondo dei mercati privati (private equity, venture capital, private debt...) che ad oggi possono essere ricompresi nella asset class così detta "economia reale" .
Stando al crescente tasso di curiosità che ho riscontrato in chi mi ha scritto o contattato telefonicamante, rilevo che questo è un tema che tra i risparmiatori italiani sta riscuotendo sempre più interesse. La cosa comunque non mi meraviglia più di tanto se è vero come è vero che nei Paesi più evoluti gli investimenti nei mercati privati sono una realtà ormai consolidata , ad es nel Regno Unito valgono 630 mld di dollari, in Francia 172 contro i 27 dell'Italia. Proprio quell'Italia che presenta le migliori opportunità , basti pensare che ci sono 337 mila imprese e 145 mila PMi che rappresentano il 70% del PIL e garantiscono l'80% dell'occupazione .
A livello mondiale il trend di crescita di questo tipo di mercati è in costante aumento , tanto che dagli attuali 6.100 mld di dollari si arriverà entro il 2023 ad oltre 9.300 . Il rendimento netto annuo di questi strumenti è stato in media tra il 7% e il 10% e dal 2000 ad oggi il private equity ha sovra-performato tutte le altre asset class registrando ritorni netti annui di oltre il 15%.
Con un problema però, che fino a qualche anno fa questi erano mercati accessibili solo a clienti professionali come Banche , Fondazioni, Assicurazioni; la sottoscrizione di questi strumenti prevedeva soglie di ingresso altissime ( misurabili in milioni di euro) e la complessità di accesso ai mercati privati precludeva ai risparmiatori retail la possibilità di partecipare e di conseguenza di trarne beneficio.
Ma la buona notizia è che oggi in Italia, grazie al lavoro fatto da alcune S.G.R. in collaborazione con le autorità di vigilanza sul pubblico risparmio, questo mondo è diventato accessibile a tutti i risparmiatori italiani ; una innovazione radicale destinata a modificare il concetto di risparmio nel nostro paese che si basa sulla " democratizzazione" dei prodotti di economia reale esistenti , aprendo così anche ai risparmiatori più piccoli la possibilità di investire in mondi tradizionalmente riservati agli investitori istituzionali o professionali mediante l'abbassamento della soglia di investimento e mediante una rigorosa disciplina normativa a tutela del risparmiatore.
Un' occasione unica questa per i risparmiatori italiani che oggi si trovano a fare i conti con i tassi a zero ,o addirittura negativi , o con la volatilità delle borse azionarie non sempre adatte agli investitori poco inclini al rischio o poco disposti a tollerare forti oscillazioni dei propri investimenti; proprio perché questi nuovi asset alternativi sono decorrelati dalle asset class tradizionali come le azioni o le obbligazioni , possiedono una maggiore capacità di diversificazione e offrono dei rendimenti extra molto più elevati rispetto a queste ultime.
Giovedì prossimo 4 febbraio tratteremo le agevolazioni fiscali previste per questi prodotti finanziari; grazie al decreto Rilancio Covid 19 infatti , per chi investe in questi mercati è prevista la totale detassazione dei guadagni ( non si paga il 26% sulla plusvalenza realizzata) e in più non rientrano nell'asse ereditario per cui sono esenti anche dalla imposta di successione.
Alla prossima.