E' ancora possibile trarre valore in un mondo di tassi a zero? di Davide Rigonat
di Davide Rigonat | pubblicato il 4 febbraio 2021
La risposta è SI' , ma andando a sfruttare al meglio nicchie di mercato ancora inesplorate o poco considerate come quelle dei PRIVATE ASSETS . Questi asset alternativi alle obbligazioni o alle azioni tradizionali sono innanzitutto decorrelati da quest'ultime , possiedono una maggiore capacità di diversificazione e offrono un extra rendimento .
Prendiamo in esame ad esempio il mondo del PRIVATE DEBT , una asset class tipica dei mercati privati nel panorama dell'economia reale, il cui sottostante è composto dai prestiti erogati a medio -lungo termine alle piccole e medie imprese europee non quotate sui mercati tradizionali . Sono nella sostanza una forma alternativa alle tradizionali obbligazioni quotate dove il risparmiatore presta per un certo periodo di tempo il suo denaro o ad uno Stato (obbligazioni governative) o ad una azienda privata (obbligazioni corporate) in cambio del quale riceve una cedola a tasso fisso o variabile a seconda del tipo di emissione.
Il problema dinanzi al quale si trovano oggi molti risparmiatori è che la maggior parte delle obbligazioni con un rendimento interessante che avevano in portafoglio stanno andando a scadenza e, in un mondo di tassi così detti " glaciali " , diventa quasi impossibile sostituirle con nuove emissioni altrettanto remunerative , salvo non aumentare decisamente il livello di rischio dell'emissione stessa.
A questo punto diventa fondamentale trovare delle alternative, una di queste ad esempio può essere rappresentata dai fondi di Private Debt che, per effetto del decreto rilancio 34/2020 possono beneficiare interamente della tassazione fiscale del 26% se tenuti almeno 5 anni e sono totalmente esentati dalla tassa di successione. Questo beneficio è concesso sino ad un importo investibile massimo di 150.000 euro per 1,5 milioni di euro complessivi in 10 anni.
Quali sono le caratteristiche principali di questi fondi alternativi?
Innanzitutto questi strumenti fino a pochi anni fa erano ad esclusivo appannaggio degli investitori istituzionali o professionali viste le alte soglie di accesso; oggi invece sono alla portata di tutti i risparmiatori in quanto la soglia di accesso è di soli 10.000 euro, in qualche caso anche di 5000 euro.
Qual'è il rendimento che un risparmiatore può attendersi ?
Il rendimento atteso annuo è tra il 4% e il 5% che per effetto della fiscalità agevolata è netto , con cedole annue tra l'1,5% e il 2%
Quali sono i rischi che un risparmiatore può correre sottoscrivendo questi fondi?
Il rischio è molto contenuto per effetto del fatto che sono fondi molto diversificati al cui interno i gestori professionali inseriscono diverse tipologie di titoli e diverse strategie operative ( Direct Lending, Corporte Debt, Digital Lending, Asset Backed Securites...) , inoltre la gran parte delle operazioni viene fatta con controparti conosciute e altamente affidabili.
Come mai questi fondi rendono molto di più delle normali obbligazioni?
Innanzitutto perché operano su mercati di nicchia come i mercati delle aziende private non quotate in borsa e poi perché il risparmiatore riceve un premio per il rischio " illiquidabilita'" ; infatti questo tipo di investimento non può essere venduto prima della scadenza che mediamente è di 5 o 6 anni.
Quindi chi lo sottoscrive deve essere certo di non avere bisogno dei soldi per quel tempo?
Certamente. Infatti le autorità di vigilanza sul pubblico risparmio su questo punto sono molto tassative e per regola impongono che un risparmiatore non possa detenere più del 30% 40% del suo intero patrimonio finanziario in questa asset class . Un risparmiatore cioè che ha 100.000 euro non potrà investire in questi fondi più di 30/40 mila euro , in base al suo profilo di rischio.
Perché dunque un risparmiatore dovrebbe considerare questo tipo di investimenti?
Il perché è preso spiegabile: sul mercato oggi trova obbligazioni con rendimenti pari a zero, cedole sono sempre più basse, rischio di forte volatilità legato al probabile aumento dei tassi e nessun vantaggio fiscale.
Con questo tipo di fondi invece un risparmiatore oltre ad attendersi ritorni annui tra il 4% e il 5% può contare su cedole fisse tra il 1,5% e il 2%, diversifica gli investimenti, contiene la volatilità del portafoglio, può contare su un livello di rischio molto controllato e ha enormi benefici fiscali.
A giovedì prossimo.